Miele di Montagna
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Quando si parla di ape ci si riferisce a quella specie che viene allevata per produrre miele e per impollinare.L’ape è un insetto appartenente all’ordine degli Imenotteri, sott’ordine Apocriti, sezione Aculeati, famiglia Apidi, genere Apis. In varie parti del mondo è rappresentata dalla specie Apis Mellifera detta anche Mellifica.
Prima della scoperta dell’America, l’Apis mellifera era distribuita soltanto in Europa, Asia ed Africa. Oggi è distribuita in tutto il mondo. Proprio a causa della distribuzione su un vastissimo territorio, si sono formate diverse razze o sottospecie: Si è giunti alla conclusione che le razze di Apis mellifera si suddividono in tre gruppi:
1) razze europee
2) razze orientali
3) razze africane;
Le caratteristiche che distinguono le varie razze sono essenzialmente:le dimensioni del corpo,il colore, i peli del tegumento e la venatura delle api.
Le razze di maggior importanza economica:
Apis mellifera ligustica o “ape italiana”: ha origine nel nord d’Italia; le operaie hanno i segmenti dell’addome giallo-chiaro, i peli sono di colore giallo,particolarmente i maschi, le regine invece sono giallo-dorato oppure color rame. Si tratta di una razza particolarmente operosa, docile, poco portata alla sciamatura. Tende al saccheggio ed alla deriva da un’arnia all’altra. L’Apis mellifera ligustica è considerata l’ape industriale per eccellenza.
Apis mellifera mellifera o “ape nera”: ha origine nell’Europa nord-orientale ed oggi è maggiormente diffusa dalla Spagna alla Siberia; è un pò più grande della ligustica; ha il corpo quasi nero;è molto meno docile della precedente, ha scarsa tendenza alla sciamatura ed ha buone capacità di svernare in condizioni climatiche molto avverse.
Apis mellifera carnica o “ape carnica”: ha origine nella zona meridionale delle Alpi austriache e dei Balcani settentrionali, è di aspetto molto simile alla ligustica ma è quasi completamente scura e la sua fitta peluria le conferisce una colorazione grigiastra; è docile e prolifica, ha una forte tendenza alla sciamatura e sverna senza alcuna difficoltà anche in condizioni climatiche non favorevoli. Non è predisposta al saccheggio, usa molto poco la propoli ed è molto resistente alle malattie della covata.
Apis mellifera caucasica o ” ape caucasica”: ha origine nelle alte vallate del Caucaso centrale. E’ molto simile all’ape carnica, è docile e tende a propolizzare. E’ spesso utilizzata per produrre ibridi.
Apis mellifera adansonii o “ape africana”: ha origine nell’Africa centro-occidentale; è un’ottima produttrice sia di miele sia di cera; è estremamente aggressiva, è una buona sciamatrice ed incline al saccheggio. Dal 1956 è anche detta “ape assassina”, ovvero da quando, importata in Brasile, ha cominciato ad occupare le arnie già abitate da famiglie e non solo le zone libere.
L’ape più diffusa in Italia è la ligustica, allevata su tutto il territorio italiano, fatta eccezione per la Sicilia: qui si alleva una razza particolare di ape nera ,”l’Apis mellifera sicula”, che è più aggressiva della ligustica ed ha maggior tendenza ad allevare regine ed a sciamare. Oltre alla ligustica, in Italia, abbiamo anche l’ape nera, presente da nord ovest a nord est e l’ape carnica solo in alcune zone del Friuli.
Nella Biologia dell’alveare, la composizione della famiglia si divide in:
– La Regina
– I Fuchi
– Le Operaie
L’ape mellifera è un insetto estremamente sociale, vive in famiglie o colonie costituite da decine di migliaia di individui (da 10.000 a 100.000 individui).
I reperti fossili di api imbalsamate, trovati, sono stati di poco aiuto per farci capire come ha avuto origine lo sviluppo sociale delle api, mentre un aiuto ci viene sicuramente dallo studio effettuato sulle famiglie degli Apidi. Tutt’oggi la maggior parte di queste api conduce vita solitaria,alleva la prole su di un miscuglio di miele e polline che si trova collocato in gallerie che vengono scavate nel suolo oppure nel legno od in molteplici luoghi a seconda della specie. Le femmine, dopo la deposizione delle uova muoiono, tranne eccezioni in cui le femmine vivono più a lungo in modo da potersi prendere cura della prole. Alcune specie sono caratterizzate dal fatto che alla nascita le femmine, solitamente più piccole rispetto alla madre, aiutano la madre nella costruzione di nuove celle, nella raccolta del cibo e nell’accudire la prole. Queste femmine si comportano da operaie quindi non si accoppiano mai, mentre la madre da quel momento in poi si dedica esclusivamente a deporre le uova diventando così regina.I maschi vengono allevati alla fine dell’estate e con essi anche delle femmine un pò più grandi; queste ultime, dopo aver passato l’inverno ad accoppiarsi, aspettano la primavera successiva per creare nuove famiglie.
Le api appartenenti alla famiglia dei Meliponini, dell’America Latina, presentano già una società poliennale, dove le regine non hanno vita autonoma. Come nelle api mellifere, la regina necessita dell’aiuto delle operaie per creare una nuova colonia, ciò crea un fenomeno importante detto “sciamatura”. Diverse sono le differenze tra queste api e le nostre: costruiscono favi orizzontali con celle rotonde che si aprono verso l’alto, ed immagazzinano miele e polline in voluminose sfere cerose che sono poste lontane dalla covata. Queste api non posseggono aculeo, pur essendo ugualmente pericolose per i morsi che sono in grado di dare.
Il massimo sviluppo sociale si ha nell’ ape mellifera, che presenta delle caste ben distinte, ovvero, operaie, maschi e regine (diverse dalle operaie).
Possiamo sicuramente dire che le società delle api non provengono dall’aggregazione di individui di provenienza diversa, bensì da componenti di un’unica famiglia.
Le famiglie delle api vivono su dei favi di cera che vengono costruiti all’interno di cavità naturali di svariato tipo (tronchi, sottoroccia, etc…) oppure contenitori forniti dall’uomo, ovvero le arnie. Il favo è costituito da una doppia serie di celle di forma esagonale (le celle esagonali sono solitamente di due diverse misure, e raramente si possono rinvenire celle di forma circolare, somiglianti ad una ghianda, che sono aperte verso il basso e dette “celle reali”), poste in senso orizzontale, leggermente inclinate verso l’alto e con il fondo in comune.
La popolazione è formata essenzialmente da tre tipi di individui:
1- una sola ed unica femmina feconda, la regina, è la più grande e snella, possiede un addome turgido e lucente che sporge dalle ali;
2- migliaia di femmine sterili od operaie, che hanno il corpo ricoperto da una fitta peluria, le ali lunghe quasi quanto il corpo e gli occhi ben separati posti sulla fronte;
3- centinaia di maschi o fuchi, che sono presenti soltanto dalla primavera all’autunno, sono più grandi rispetto alle operaie, più tozzi, hanno le ali più lunghe del corpo, gli occhi enormi che quasi si toccano sulla fronte.
Fra le api esistono due caste di femmine: quelle feconde (le regine) e quelle sterili (le operaie). Geneticamente parlando, non vi sono differenze; infatti da un uovo fecondato possono svilupparsi indifferentemente un’operaia o una regina. La differenza più notevole è sostanzialmente dovuta alla diversa dieta a cui vengono sottoposte le rispettive larve durante lo sviluppo. Le larve delle operaie vengono nutrite per i primi tre giorni di vita con una particolare secrezione ghiandolare che viene prodotta dalle giovani operaie (pappa reale) ed in seguito con una impasto di miele e polline, mentre, quelle destinate a diventare regine vengono alimentate per tutto il loro sviluppo con sola pappa reale. Il destino a cui andrà incontro l’uovo è legato al luogo dove esso viene deposto. Infatti, se l’uovo fecondato viene deposto in celle particolari a forma di coppa girata verso il basso, anzichè nelle comuni celle da operaie,verranno allevate api regine. Gli allevatori di api regine prelevano larve di non più tre giorni dalle celle operaie e le trapiantano nelle celle reali.
Introduzione
Il corpo delle api, come la maggioranza degli insetti, è formato da tre parti distinte: capo, torace ed addome. Il corpo esternamente è ricoperto da un esoscheletro chitinoso, detta “cuticola”, che gli conferisce la rigidità simile ad una corazza. Tutte le parti rigide sono articolate tra di loro tramite delle membrane elastiche in cui la cuticola resta sottile e flessibile.
Il Capo
È una capsula globosa che racchiude e protegge organi importanti per la vita delle api: cerebro, gnatocerebro ( parti fondamentali del sistemi nervosi), ghiandole mandibolari e ipofaringee, ecc. . Le antenne sono inserite sulla parte anteriore delle api. Sono 2 appendici mobili, ripiegati a L. L’ ape muove continuamente le antenne, ad esempio durante lo scambio di cibo. Questi movimenti servono per consentire ai muscoli recettori di senso di captare i segnali clinici.
Il Torace
E’ costituito da tre metameri: il protorace, il mesotorace e il metatorace. È la regione compresa tra il corpo e l’addome e nel caso dell’ape si parla di torace apparente. È la regione del movimento; infatti qui ci sono gli organi di volo (le ali) e gli organi della deambulazione (le zampe). Le Ali sono organi fondamentali per alcune indispensabile attività delle api ( bottinamento, accoppiamento, alimentazione, escrementi, ecc.) e altre come la ventilazione e la danza.
Addome
L’addome contiene la maggior parte dell’apparato digerente, escretore, riproduttore ed altro. E’ composto di peli: la lunghezza e il colore dei peli sono utili per riconoscere le sottospecie di api. L’ape italiana ha i peli corti e di color giallo-oro, l’ape mellifera ha i peli lunghi e brunastri, ecc…
I Sistemi e i Loro Organi
I sistemi e gli organi sono simili nelle operaie, regine e fuchi. Si dividono in: sistema muscolare, sistema nervoso, organi di senso, sistema digerente, sistema circolatorio, sistema respiratorio, sistema escretore, sistema secretore, sistema riproduttore.